Padre nostro
Questa preghiera può essere paragonata a una scala, per la quale il Padre nostro che è nei cieli, gradino dopo gradino scende, in Gesù Cristo, sino a noi che in terra desideriamo santificare il suo santo Nome.
Questa preghiera può essere paragonata a una scala, per la quale il Padre nostro che è nei cieli, gradino dopo gradino scende, in Gesù Cristo, sino a noi che in terra desideriamo santificare il suo santo Nome.
Dio ha dato degli uomini come dei doni, perché il suo popolo fosse curato. Ma questo non è scritto perché ci giustifichiamo pensando che ci sono i pastori e che la cura dei nostri fratelli spetta a loro. Perché è tutto il popolo di Dio che ha ricevuto il Signore nel cuore e quindi il cuore del Signore è in ciascuno di noi. Tutti noi abbiamo la stessa chiamata a non dire come Caino "sono forse io il custode di mio fratello?", ma a curarci del nostro prossimo, sentendo i suoi pesi come i nostri pesi.
Avvalendosi della cronologia del suo precedente libro Gesù è il Signore! - Integrazione sinottica dei quattro Vangeli, pubblicato nel settembre 2006, il pastore Veglio Jugovac ha compiuto un accurato lavoro di confronto fra i testi biblici e un costante controllo sui testi originali, ricostruendo il fluire degli eventi dalla preparazione della cena pasquale alla veglia nell'orto degli olivi, dalla crocifissione al trionfo sulla morte e poi all'ascesa al cielo, fino al giorno di Pentecoste e la discesa dello Spirito Santo sui credenti.
Il Signore ci invita a condividere tutti i nostri pesi con Lui e con i nostri fratelli in Cristo. Davvero non è buono per l'uomo stare da solo, e neanche per la donna. La Chiesa, sposa di Cristo, non deve fare più come fece Eva con il primo Adamo. Dobbiamo imparare ad aprire il nostro cuore davanti a Dio.
La Pasqua, con la settimana degli Azzimi, viene istituita alla fine di un lungo "braccio di ferro" tra il Signore e Faraone, non certo dovuto a una parità di forze tra i due contendenti, ma piuttosto all’indurimento del cuore del faraone, per altro prodotto dallo stesso Signore. Era infatti necessario che Faraone venisse sconfitto in modo miracoloso e spettacolare, perché il faraone d’Egitto e anche Israele (e, attraverso Israele, tutte le altre nazioni tra cui la nostra) dovevano sapere Chi è il Signore.
In questo breve scritto si esaminano i dieci precetti o comandamenti dell’Antico Patto, mettendoli a confronto con quanto al riguardo dice il Signore Gesù. Viene così messo in evidenza come il Nuovo Patto non sostituisce il primo, ma lo completa e perfeziona.
L'albero della vita, di cui si parla soprattutto all'inizio e all fine della Bibbia, è la realtà spirituale che nasce dalla parola di Dio, produce un permanente frutto d'amore e respira attraverso un verde e fresco manto di ringraziamenti e di lode.
Grazie alla riconciliazione con Dio ottenuta mediante il sacrificio del Signore Gesù, questa benedizione non appartiene più solo al passato dell'uomo ma è tornata a essere parte della nostra quotidiana speranza.
La lettera che Francesco Dalla Sega, condannato a morte dall'Inquisizione, scrisse nel dicembre 1564 dal carcere di Venezia, probabilmente non raggiunse mai i familiari a cui era indirizzata, ma in realtà essa è diretta a tutti coloro che cercano di sentire la voce del Signore e hanno la buona volontà di obbedirle:
“Mia madre e miei fratelli sono quelli che ascoltano la parola di Dio e la mettono in pratica” (Luca, 8:21).